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“Tutta la verità, nient’altro che la verità”: Terenziano Di Stefano

Notizie, Politica
Questa è la prima puntata della nostra rubrica settimanale che, come potete notare, ha un titolo abbastanza significativo…

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Abbiamo ritenuto opportuno iniziare con il sindaco di Gela Terenziano Di Stefano a cui abbiamo rivolto delle domande chiare e dirette.

Seguiranno, ogni settimana,  altre interviste ad importanti esponenti della politica locale, sempre seguendo questa formula, da noi ritenuto il mezzo più efficace per affrontare le tematiche della città e spiegarne le varie contraddizioni.

Possiamo e vogliamo assicurarvi che non utilizzeremo nessun filtro sia nelle domande poste che nelle risposte date. Lasceremo ai cittadini e a tutti i lettori la possibilità di formarsi la propria opinione e di esprimere liberamente il proprio giudizio.

1. È passato poco più di un anno dalla sua elezione, ma molti problemi rimangono ancora sul tappeto: bilancio, personale ridotto ai minimi termini e ora anche qualche smottamento di natura politica. Come intende muoversi?

Da un anno seguiamo in maniera costante la costruzione dell’ipotesi di bilancio, poiché con la sua approvazione si potranno avere nuove risorse umane.

2. Lei ha più volte richiamato tutti i consiglieri di maggioranza e di opposizione a non dividersi sulle questioni cruciali che interessano la città. Ma ritiene davvero possibile conciliare le sue esigenze di sindaco civico con quelle dei due partiti — come Cinque Stelle e PD — che hanno anche obiettivi politici da raggiungere?

Certamente i partiti politici, soprattutto quelli regionali e nazionali, si trovano ad un certo punto ad affrontare campagne elettorali diverse rispetto alle comunali. L’importante è che il progetto sostenuto non cambi direzione, e ad oggi non vedo mutamenti.

3. Considera il risultato delle provinciali un’occasione persa o la presa di coscienza che le forze che si rifanno alla sinistra, da sole, non hanno i numeri per prevalere sulla destra?

Sapevamo che era difficile, poiché a votare non erano i cittadini ma uomini e donne ampiamente schierati. Potevamo raggiungere il risultato, ma qualcuno ha pensato di mettere in campo altre strategie. Le provinciali mi hanno insegnato tanto e fatto conoscere tantissima brava gente.

4. Accettando la candidatura alla presidenza, non ha in qualche modo appannato la sua immagine di civico e indossato invece i panni di un politico di sinistra?

No, assolutamente, poiché abbiamo fatto una lista civica con tanti candidati civici.

5. I risultati negativi delle provinciali li ha saputi gestire con ponderazione, mantenendo inalterata la composizione della giunta. Non pensa adesso che l’MPA, partito da lei “graziato”, stia forzando la mano e la stia mettendo in imbarazzo?

Nessun imbarazzo. L’MPA ha fatto una scelta che sicuramente ha inciso nelle elezioni provinciali. Sicuramente non si possono avere altri passi falsi.

6. Pensa che ci debba essere, nella dimensione locale, un’attenzione per quel che succede a livello nazionale? Ora il PD e i Cinque Stelle, su aspetti cruciali — come la convocazione a livello europeo e l’aiuto all’Ucraina — non marciano nella stessa direzione. Nella sua posizione di sindaco di una delle città più importanti della Sicilia, su questi temi si sente più vicino al PD o ai Cinque Stelle?

Sono tematiche che seguo, ho una mia personale idea, ma onestamente non incidono minimamente con l’azione amministrativa locale.

7. Le forze dell’ordine e la magistratura sono seriamente preoccupate per l’altissimo numero di giovani coinvolti, o come assuntori o come spacciatori, di droga. Inoltre, si parla di una criminalità nella nostra città tra le più agguerrite e armate. Come vede, dalla sua posizione privilegiata, tutto ciò? Pensa che una città possa dimenticare il suo passato?

Si sta facendo un lavoro incredibile, con una presenza massiccia delle forze dell’ordine, nuova videosorveglianza, arresti e sequestri. Il problema c’è e va arginato, e credo siamo sulla buona strada.

8. Tranne il caso Altamore, gestito effettivamente male, lei ha saputo mantenere la barra diritta sulla giunta. Pensa di riuscirci anche in futuro o teme che l’avvicinarsi delle scadenze elettorali provocherà sconvolgimenti non facilmente gestibili?

Nel caso Altamore, grandissimo assessore e vicesindaco, mi sono voluto addossare qualsiasi responsabilità. La politica è fatta anche di queste cose. In futuro non saprei, ma la lezione è bastata.

Scritto da: Redazione
27/07/2025
27/07/2025

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