“Non dirmi a domani”: Giulio Santoro torna in libreria con una nuova raccolta poetica, tra parola e disegno
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C’è una poesia che non si accontenta della pagina. Che esce dai margini, cerca il segno, lo tocca, lo attraversa, lo chiama in causa.
È il caso di Non dirmi a domani, nuovo libro di Giulio Santoro, edito da Terre Sommerse, che segna un ritorno atteso e maturo, dopo l’ottimo esordio con Tutto è serio sui sorrisi.
Anche questa volta, la voce del poeta si intreccia con quella, altrettanto essenziale, dell’artista e amico Vincenzo Germanà, in una collaborazione che va oltre l’illustrazione: è una vera e propria partitura a due mani, il racconto di una storia d’amore la cui trama si dipana tra i versi dell’autore e le illustrazioni dell’amico Germanà; gli uni indissolubilmente intrecciati alle altre e viceversa.
Se infatti il segno grafico trae origine dalla parola poetica, senza la quale non potrebbe esistere, è pur vero che agisce per essa come una sorta di traduttore che nel di-segnarla la dis-vela – per dirla alla Schopenhauer – mostrandocene la scarna essenza, la nuda veritas.
E difatti è proprio questa essenzialità che accomuna i due linguaggi, fonetico e visivo, che diventano in questo gioco di specchi le due facce di una stessa medaglia fatta di pochi tratti: brevi ma esaustivi, lievi ma incisivi, essenziali ma evocativi.
Insomma, di quell’arte costruita in “levare” che è la cifra stilistica e la piccola rivoluzione personale dell’autore rispetto a un’epoca in cui conta solo il qui e ora e che sembra imporci a tutti i costi di accumulare, possedere, fagocitare.
Non importa cosa: suoni, parole, immagini, beni, follower, persone. Al contrario, per il poeta l’unico tempo possibile è l’infinito e l’unica via per raggiungerlo consiste nello spogliare i suoi versi di inutili orpelli ed educarsi al lasciare andare: perfino l’amore, se ciò è necessario per impedire che l’abitudine e la realtà lo erodano a poco a poco e consentire all’arte di consegnarlo all’eternità.
Con uno stile asciutto ma viscerale, Giulio Santoro esplora una forma di amore che non cerca il possesso, ma la comprensione. Che si lascia vivere e poi sfuggire, come certi sogni all’alba o i gesti non fatti che restano nei pensieri. La parola poetica non si gonfia di metafore, non si traveste da poesia, ma si mostra, con onestà e pudore, nella sua natura più fragile: quella di un tentativo.
Il libro è un viaggio tra intimità e separazione, sogno e svelamento, dove il testo, accompagnato dal tratto nitido e simbolico di Germanà, sembra voler dire: “Guarda, non servono troppe parole. È già tutto qui.”
Non dirmi a domani è un invito a rallentare.
A restare.
O a salutare senza rancore.
Il libro è disponibile nelle librerie online e presso l’editore Terre Sommerse al seguente indirizzo:
https://www.terresommersegroup.com/store/p987/NON_DIRMI_A_DOMANI_-_di_Giulio_Santoro.html
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Giulio Santoro, psicologo, vive e lavora in Sicilia.
Nel 2023 ha pubblicato per la stessa casa editrice il volume Tutto è serio sui sorrisi, secondo classificato al IX Premio Internazionale Salvatore Quasimodo 2024.
Precedentemente la sua poesia È solo silenzio è stata premiata al concorso Alda Merini XI edizione (2023) e inclusa nel volume Poeti per Alda.
La poesia In Sicilia (dedicata a Giovanni Falcone) è stata selezionata per la Giornata Mondiale della Poesia e inserita nella raccolta Dedicato a… Poesie per ricordare.
Nel 2024 Guarda che è un soffio è stata pubblicata nella raccolta Verrà il mattino e avrà un tuo verso (Vol. XXI).
Nel 2025, la poesia Non è santa la notte è stata inserita nella raccolta Voci Poetiche del XXI Secolo – Pace in terra, pubblicata in occasione del Giubileo, e si è aggiudicata la Targa di merito del Presidente nel concorso Pace in Terra indetto dall’Accademia dei Bronzi di Catanzaro. Non dirmi a domani è un invito a rallentare. A restare. O a salutare senza rancore.