Gli esiti della relazione Dia confermano gli interessi della mafia sul territorio gelese
Cronaca, Notizie
E’ stata pubblicata oggi la Relazione sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel 2024. Il documento conferma l’attitudine delle organizzazioni mafiose a stringere patti utilitaristici e sodalizi anche nell’ambito della cooperazione tra diverse matrici criminali nazionali. Con riferimento alla realtà siciliana e a quella locale, la relazione testimonia la coesistenza sul […]..

E’ stata pubblicata oggi la Relazione sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel 2024. Il documento conferma l’attitudine delle organizzazioni mafiose a stringere patti utilitaristici e sodalizi anche nell’ambito della cooperazione tra diverse matrici criminali nazionali. Con riferimento alla realtà siciliana e a quella locale, la relazione testimonia la coesistenza sul territorio isolano di organizzazioni criminali eterogenee, con una maggiore influenza di “Cosa Nostra” nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento, sebbene quest’ultima provincia continui a registrare una “zona” permeabile anche all’influenza della “Stidda” che nel corso degli anni è riuscita a rinforzare la propria struttura criminale, istituendo patti di reciproca convenienza con “Cosa Nostra” in merito alla suddivisione degli affari criminali.
Il documento offre uno spaccato su Gela e pone in rilievo l’esistenza di consolidate intese tra Cosa Nostra gelese e N’drangheta per la gestione del traffico di stupefacenti. In particolare, con l’operazione “White coffee” eseguita il 09 settembre 2024, i Carabinieri hanno accertato che numerose piazze di spaccio nissene e gelesi che venivano rifornite da ‘ndrine calabresi e clan catanesi. In generale, per la provincia di Caltanissetta, la relazione registra un limitato ricorso delle organizzazioni criminali ad azioni violente ed un trend in aumento per i fenomeni di infiltrazione mafiosa nel tessuto socio-economico locale, tramite il massiccio ricorso a pratiche corruttive in sede di aggiudicazione degli appalti pubblici ed opere private o per operazioni di riciclaggio.
Quanto alle attività di contrasto alla mafie nella provincia di Caltanissetta, la DIA, nel corso del 2024, ha disposto numerosi provvedimenti di sequestro per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, tra immobili, aziende e veicoli nei confronti di soggetti appartenenti a famiglie mafiose, mentre la Prefettura di Caltanissetta ha emesso provvedimenti interdittivi antimafia nei confronti di società vicine ad esponenti riconducibili a note organizzazioni criminali. La relazione presenta altresì una mappa della presenza delle mafie sul territorio nisseno ed evidenzia una forte dominanza sul territorio gelese degli storici clan.
Scritto da: Emanuele Incorvaia
28/05/2025
28/05/2025
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