Al Referendum del 2 giugno 1946 i gelesi scelsero la Monarchia

Ricorre oggi il 79° anniversario della nascita della Repubblica Italiana, sorta sulle ceneri del ventennio fascista, a seguito di un referendum istituzionale con cui gli italiani furono chiamati a scegliere tra la Monarchia e la Repubblica. Ma per cosa votarono i gelesi? Se la maggioranza degli italiani votò per la Repubblica, con un rapporto percentuale di voti pari a 54,27% (Repubblica) contro il 45,73% (Monarchia), a Gela il risultato fu davvero sorprendente, con il 67,47 % di voti per la Monarchia contro il 32,53% di voti per la Repubblica.
L’avvenimento è ben raccontato dal celebre giornalista Renzo Guglielmino in un articolo inserito nella sua raccolta “Storie di Paese” in cui si legge: “i gelesi votarono quasi unanime Monarchia, mostrando un sentimento di simpatia e di attaccamento ‘U Riuzzu’… anche la classe politica del momento rimase sorpresa e perfino l’On. Salvatore Aldisio non pensava al risultato così travolgente in favore della casa Savoia”
La biblioteca comunale di Gela conserva ancora frammenti documentali di quei giorni così decisivi per il destino della Patria, come ad esempio le notifiche per la nomina all’ufficio di scrutatore o stralci di telegrammi trasmessi dall’allora primo cittadino ai presidenti del seggio elettorale.
L’occasione di un evento così pregnante per la nascita della nostra democrazia, testimonia in parallelo l’importanza della memoria storica e la centralità del ruolo rivestito dalla locale biblioteca comunale, sede di un importante archivio storico cittadino e paziente custode della storia locale, anche attraverso l’impegno quotidianamente profuso dai suoi dipendenti.
I locali di via Butera e Corso Aldisio, dopo una lunga e accurata riqualificazione sono stati riaperti al pubblico nel maggio del 2024. L’assessore alla cultura Peppe Di Cristina sostiene l’avvio di una seria campagna di promozione culturale in città, che possa partire proprio dai servizi offerti dalla biblioteca comunale.
Da noi contattato coglie l’occasione per sottolineare l’eredità del 2 giugno 1946, data in cui, come lui afferma “è nato il nostro modo di concepire la democrazia, madre di tutti i diritti ed unica forma di governo capace di garantire l’uguaglianza tra i cittadini”.