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La morte di Andrea Scicolone: indagati tre medici del “Vittorio Emanuele” di Gela

Sono tre i medici dell’ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela indagati per la morte del trentunenne Andrea Giuseppe Scicolone, deceduto dopo l’arrivo nel nosocomio, lo scorso 13 ottobre. L’uomo tre giorni prima aveva fatto perdere le proprie tracce ed era stato ritrovato dai carabinieri. Il sindaco di Gela, Terenziano Di Stefano, aveva lanciato un appello pubblico per le ricerche. Prima di arrivare in ospedale, Scicolone era caduto in casa e per questa ragione un parente lo aveva accompagnato al “Vittorio Emanuele, dove poche ore dopo, è deceduto. I familiari, subito dopo il decesso, hanno segnalato il caso, chiedendo di fare luce su quanto accaduto. E’ stato condotto un esame autoptico sul corpo: la procura – che coordina l’indagibne dei carabinieri – vuole acquisire ulteriori elementi.

Incidente sulla Siracusa-Gela: il conducente di un tir perde il controllo del mezzo e muore

Il conducente di un camion è rimasto vittima di un incidente stradale avvenuto questa mattina sulla Siracusa-Gela nel tratto tra Modica e Ispica in direzione Siracusa. Secondo una prima ricostruzione, al vaglio degli inquirenti si tratterebbe di incidente autonomo: sono stati alcuni automobilisti in transito a chiedere l’intervento dei soccorsi ma per la vittima non c’era più nulla da fare.

Le indagini sono condotte dalla Polizia stradale di Siracusa e del distaccamento di Noto che hanno raccolto le prime testimonianze: sono in corso i rilievi per capire in che modo il conducente abbia perso il controllo del mezzo.

Danneggiavano auto con volto travisato da passamontagna e mazze da baseball: denunciati giovani di Licata

I Carabinieri della Provincia di Agrigento, in occasione delle due festività dello scorso fine settimana, hanno intensificato i servizi di prevenzione e controllo del territorio con diverse pattuglie delle Compagnie e Stazioni dipendenti, unitamente alle Sezioni Radiomobile. 

Nel corso dei servizi, svolti tra venerdì e domenica, sono stati complessivamente identificate e controllate alcune centinaia di persone, decine di esercizi pubblici e attività commerciali, nonché elevate varie sanzioni per violazioni al CdS (tra cui eccesso di velocità, mancata revisione e infrazioni varie).

Inoltre, nel corso del servizio, a Licata, i militari hanno sorpreso una persona in possesso di un coltello a serramanico, sottoposto a sequestro. In un altro episodio, una pattuglia è intervenuta a seguito della presenza di un gruppo di giovani con il volto travisato da passamontagna e armati di mazze da baseball, sorpresi mentre tentavano di danneggiare veicoli parcheggiati e la vetrina di un esercizio commerciale. I militari li hanno immediatamente bloccati, sequestrando le mazze utilizzate e deferendo i responsabili all’Autorità Giudiziaria.

Sempre a Licata, è stato altresì controllato un venditore ambulante che esponeva per la vendita ortaggi privi di idonea documentazione di tracciabilità. La merce, pari a complessivi 216 kg di prodotto, è stata sequestrata e successivamente avviata allo smaltimento tramite autocompattatore.

Teneva 4 chili e mezzo di droga nascosti nel garage e 300 ovuli nel frigo: arrestato spacciatore catanese

 

Ha trasformato il garage di casa in un magazzino per conservare chili di droga. Ma il deposito è stato scoperto dagli agenti della Polizia di Stato, impegnati quotidianamente nelle attività di prevenzione e contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, attraverso mirati servizi di pattugliamento del territorio, con l’ausilio decisivo delle unità cinofile antidroga.

In questo caso, i poliziotti della squadra volanti e della squadra cinofili della Questura di Catania hanno effettuato una serie di controlli nel quartiere Nesima, a cominciare dalle zone in cui, già in passato, si sono registrati casi di illecita cessione di stupefacenti e sono stati effettuati sequestri di droga.

Giunti nei pressi di un garage, in via Selvosa, i cani-poliziotto “Maui” e “Ares” hanno cominciato a segnalare ai rispettivi conduttori la presenza di droga proprio all’interno del box. I poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura hanno avviato le ricerche del proprietario, un catanese di 57 anni, che, nel giro di pochi minuti, è stato individuato nell’abitazione vicina in compagnia dell’anziana madre.

L’uomo aveva con sé le chiavi del box procedendo ad aprirlo. A quel punto i cani si sono immediatamente fiondati verso un frigorifero che è stato aperto dai poliziotti. All’interno dell’elettrodomestico era presente una grossa busta in plastica con 305 involucri di marijuana e 5 panetti contenenti hashish per un totale di 4,5 chili.

In genere, gli ovoli vengono trasportati dai corrieri della droga che li ingeriscono nel tentativo di impedirne il ritrovamento da parte delle forze di Polizia. Poi, una volta raggiunta la destinazione, gli ovuli di droga vengono espulsi per via rettale.

Tutta la droga è stata recuperata e posta sotto sequestro, mentre il 57enne è stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva.

Informato il PM di turno presso il Tribunale di Catania, lo spacciatore è stato condotto nelle camere di sicurezza della Questura, in attesa di essere giudicato per direttissima.

Denunciate tre persone a Caltanissetta, sequestrata droga e controllati 6 esercizi commerciali

Nel corso del fine settimana la Polizia di Stato nel Capoluogo ha eseguito servizi straordinari di controllo del territorio contro il degrado urbano, finalizzati a contrastare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, disposti dal Questore della Provincia di Caltanissetta Pinuccia Albertina Agnello. All’esito dei controlli sono state identificate 267 persone, controllati 66 veicoli e 41 soggetti sottoposti a misure di prevenzione e arresti domiciliari. Il conducente di un ciclomotore, che non si è fermato all’Alt Polizia, dopo un inseguimento in Centro storico, è stato fermato e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione, poiché il ciclomotore sul quale viaggiava era stato rubato il giorno prima. Tre minori sono stati fermati a bordo di una microcar e, di seguito alla perquisizione personale eseguita dagli agenti, due di essi sono stati trovati in possesso di hashish e marijuana per uso personale.

Gli stessi sono stati segnalati alla Prefettura per l’applicazione delle sanzioni amministrative previste dalla normativa in materia di sostanze stupefacenti. Un minore è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni per il reato di vilipendio della Repubblica e delle istituzioni, per aver profferito insulti agli organi dello Stato. In totale sono state eseguite 6 perquisizioni, elevate 11 sanzioni per violazioni al Codice della Strada, sequestrato un veicolo e ritirata una patente di guida. Un soggetto sottoposto alla detenzione domiciliare è stato segnalato alla Procura della Repubblica poiché non trovato in casa nel corso dei controlli. Infine, gli agenti della Sezione Volanti, unitamente a quelli della Polizia Amministrativa, hanno proceduto ad ispezionare 6 esercizi commerciali, controllando gli avventori che si trovavano all’interno. 

Auto incendiata due volte in pochi giorni: appartiene ad un bracciante agricolo di Canicattì

Un’auto incendiata per ben due volte in meno di due settimane: è quanto accaduto a un bracciante agricolo di 33 anni residente a Canicattì, la cui Volkswagen Golf è finita nuovamente nel mirino di ignoti.
Gli investigatori del Commissariato di Polizia locale hanno avviato accertamenti a tutto campo e stanno visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona, nella speranza di individuare i responsabili.

Il primo episodio si era verificato alcuni giorni fa, quando l’autovettura era stata gravemente danneggiata dalle fiamme. Dopo averla fatta riparare, il proprietario era tornato a utilizzarla normalmente, ma nella notte tra sabato e domenica – secondo quanto ricostruito – il mezzo è stato nuovamente cosparso di liquido infiammabile e incendiato, a poca distanza dall’abitazione dell’uomo.

Il movente resta al momento sconosciuto, ma gli inquirenti non escludono nessuna pista, dall’intimidazione personale al gesto ritorsivo.
Le indagini proseguono nel massimo riserbo: la Polizia sta raccogliendo testimonianze e filmati di sorveglianza per ricostruire con precisione la dinamica dei due incendi e risalire agli autori.

Tragedia sfiorata a Vittoria, pitbull aggredisce una bambina: la piccola è ricoverata

Tragedia sfiorata a Vittoria dove un pitbull ha aggredito una bambina. La piccola è in ospedale. L’episodio è accaduto al campetto Rodari, in prossimità del commissariato di polizia. Il proprietario del cane aveva legato il pitbull che, però, è riuscito a liberarsi e, prima che lo stesso potesse intervenire, ha aggredito la piccola che, adesso, si trova in ospedale. Non è in pericolo di vita. Il suo è un codice verde. La piccola di 10 anni portava in braccio un cane di piccola taglia, un chihuahua, che è stato aggredito e ucciso dal pitbull.

 

Reflui oleari smaltiti illegalmente, sequestrati nel Messinese due frantoi

 Due frantoi oleari sono stati posti sotto sequestro dai Carabinieri della Stazione di Terme Vigliatore nell’ambito di una serie di controlli mirati alla prevenzione e repressione dei reati ambientali.
L’attività rientra in un più ampio piano d’azione coordinato dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, diretta dal procuratore capo Giuseppe Verzera, da tempo impegnata nel contrasto alle pratiche illecite che mettono a rischio il territorio.

Durante le ispezioni, i militari hanno scoperto sversamenti abusivi di reflui oleari, compresi i liquidi derivanti dal lavaggio delle olive e dalle acque di vegetazione, che sarebbero stati riversati nei corsi d’acqua limitrofi o direttamente sul terreno senza alcun trattamento, in violazione delle norme previste dal Testo Unico Ambientale.
Un comportamento che, secondo gli inquirenti, rappresenta una potenziale fonte di contaminazione per il suolo e per le falde acquifere.

Al termine degli accertamenti, quattro persone, tra titolari e soci delle attività produttive controllate, sono state denunciate per illecito smaltimento di rifiuti liquidi e inquinamento ambientale. Contestualmente, gli impianti sono stati sottoposti a sequestro preventivo.

L’Arma dei Carabinieri ha sottolineato che i controlli proseguiranno nei prossimi giorni su tutto il territorio della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, con l’obiettivo di tutelare l’ambiente, la salute pubblica e le produzioni locali da pratiche non conformi alle normative vigenti.

Il sedicenne ucciso a Capizzi: Giuseppe era uno studente modello e frequentava l’alberghiero

Aveva sedici anni, frequentava l’istituto alberghiero Don Bosco Majorana di Troina e tutti a Capizzi lo descrivono come un ragazzo tranquillo, educato, legato alla famiglia e al suo paese. Quando non era a scuola, aiutava i genitori nell’azienda agricola e zootecnica di famiglia.

La dirigente scolastica Mariangela Santangelo ha espresso il cordoglio dell’istituto: «Tutta la comunità scolastica si stringe al dolore della famiglia per l’immane tragedia che ci ha colpiti».

Nel piccolo centro dei Nebrodi, dove tutti si conoscono, l’incredulità si mescola alla rabbia. «Un ragazzo di sedici anni ucciso in mezzo alla strada, non è possibile», scrivono in tanti sui social, chiedendo giustizia e più sicurezza.

Intanto le indagini dei Carabinieri della Stazione di Capizzi e del Nucleo operativo della Compagnia di Mistretta, diretti dal capitano Silvio Imperato, vanno avanti sotto il coordinamento della Procura di Enna. L’arma del delitto — una pistola con matricola abrasa — è stata sequestrata e sarà sottoposta a esami balistici. Gli investigatori stanno inoltre acquisendo i filmati delle telecamere, ascoltando testimoni e analizzando i bossoli ritrovati per chiarire la dinamica e il movente.

Offre droga ad un poliziotto libero dal servizio: arrestato a Catania un 24enne

La Polizia di Stato ha arrestato un 24enne originario delle Mauritius trovato in possesso di diverse dosi di sostanza stupefacente del tipo marijuana e hashish.

Durante la serata di venerdì, un agente della Squadra Volanti, libero dal servizio, mentre stava raggiungendo alcuni amici dopo il turno di lavoro, è stato avvicinato a largo Rosolino Pilo, zona frequentata da tanti minori soprattutto nei fine settimana, da un giovane che non conosceva. Il ragazzo, che aveva con sé uno zaino, si è avvicinato all’agente chiedendogli se gli servisse qualcosa per poi allontanarsi. Insospettito dallo strano comportamento del giovane, il poliziotto l’ha seguito di nascosto fino a via Nicola Fabrizi dove l’ha sorpreso a scambiare qualcosa con un altro soggetto che si è subito allontanato. A quel punto, avendo il fondato sospetto che il ragazzo volesse cedergli della droga, il poliziotto ha chiesto alla sala operativa l’invio di una volante in ausilio e al contempo ha fermato il ragazzo. Quest’ultimo, colto di sorpresa, ha ammesso di avere con sé della droga. Infatti, all’interno del suo zaino sono state trovate 30 dosi di marijuana per circa 124 grammi e 11 dosi di hashish per un totale di 55 grammi. Il giovane aveva con sé anche 395 euro in contanti, presumibile provento dell’attività di spaccio posta in essere nel corso di quella serata.

Grazie al tempestivo arrivo della Volante, il giovane, incensurato, è stato accompagnato presso gli uffici di polizia ed arrestato, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva. Informato il Pubblico Ministero dell’attività illecita, il 24enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di essere giudicato per direttissima.

Ucciso un ragazzo di 16 anni, tragedia nel Messinese: fermate tre persone

Un ragazzo di 16 anni, Giuseppe Di Dio, è stato ucciso ieri sera in via Roma a Capizzi (Messina).  Un’altra persona è stata ferita. I carabinieri hanno fermato tre persone.

Secondo una prima ricostruzione, la vittima, studente dell’istituto alberghiero, era davanti a un bar in via Roma quando sarebbe giunta un’automobile con tre persone a bordo. Una di queste è scesa e avrebbe esploso colpi di arma da fuoco uccidendo il sedicenne e ferendo un altro giovane. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dalla Procura di Enna

Caltagirone, sospesa l’attività di un centro scommesse: era un covo di pregiudicati

 

È stata sospesa per sette giorni dalla Polizia di Stato l’attività di un centro scommesse, ubicato in una delle vie principali di Caltagirone, in quanto era diventato un ritrovo abituale di pregiudicati, così come è emerso nel corso dei diversi controlli finalizzati ad accertare il rispetto delle norme in materia di legislazione della pubblica sicurezza.

In questi casi, l’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza prevede la possibilità per l’Autorità di Pubblica Sicurezza di sospendere temporaneamente le autorizzazioni e le licenze delle attività commerciali a tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini.

I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Caltagirone hanno apposto i sigilli, notificando al gestore il provvedimento emesso dal Questore di Catania.

Dal novembre dello scorso anno e fino a pochi giorni addietro, i poliziotti hanno effettuato una serie di verifiche durante le quali è stata constatata la costante presenza nel locale di diversi soggetti, noti alle forze di Polizia per diversi gravi precedenti.

In particolare, i poliziotti del Commissariato hanno identificato diversi pregiudicati con alle spalle precedenti per i reati di furto, spaccio di sostanze stupefacenti, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, truffa, porto d’armi o oggetti atti ad offendere. In un’occasione, due degli avventori sono stati segnalati in Prefettura quali assuntori di sostanze stupefacenti.

Pertanto, sulla base di quanto rilevato dai poliziotti, è stata disposta la chiusura del bar-centro scommesse per 7 giorni, secondo quanto previsto dall’art. 100 del TULPS che consente al Questore la momentanea chiusura di un esercizio pubblico, abituale ritrovo di persone pregiudicate, per garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini, come pure per assicurare le legittime aspirazioni a vivere in una comunità sicura.

La disposizione normativa costituisce una garanzia per tutte quelle attività economiche che rispettano le regole ed esercita anche una funzione con effetti dissuasivi nei confronti di quei soggetti ritenuti pericolosi che, privati di un luogo di aggregazione abituale, vengono avvertiti che la loro presenza in questi luoghi è oggetto di attenzione da parte delle autorità.