Skip to main content

Blitz antidroga a Gela, il deputato Scuvera: “Lo Stato è presente e determinato

 Un duro colpo al traffico di stupefacenti tra la Lombardia e la Sicilia. L’operazione “The Wall”, coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Caltanissetta, ha portato all’esecuzione di quindici misure cautelari e allo smantellamento di un importante canale di approvvigionamento di droga diretto a Gela.

Tra le prime reazioni alla notizia c’è quella di Totò Scuvera, che ha voluto esprimere «il più vivo apprezzamento e il più sincero ringraziamento» alle forze dell’ordine e alla magistratura per l’operazione portata a termine con successo.

«Questa ennesima operazione investigativa – ha sottolineato – conferma l’altissimo livello di professionalità, dedizione e senso dello Stato delle nostre forze di sicurezza e della magistratura. L’azione congiunta testimonia l’efficacia del contrasto alla criminalità organizzata e al traffico di droga, fenomeni che minacciano la serenità delle famiglie, il futuro dei giovani e la sicurezza delle nostre comunità».

Scuvera ha voluto rivolgere un pensiero particolare a «tutti i Carabinieri, agli inquirenti e agli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine che, con impegno costante e spesso a rischio della propria incolumità, difendono la legalità e il bene comune».

Infine, un messaggio forte sulla presenza dello Stato nei territori più esposti alle infiltrazioni criminali: «Lo Stato è presente e determinato: nessun territorio, neppure il più difficile, sarà mai lasciato solo nella lotta contro la criminalità».

L’operazione “The Wall” si inserisce in una lunga serie di azioni investigative che negli ultimi anni hanno colpito duramente le reti di traffico di droga legate alle organizzazioni criminali, confermando la strategia di contrasto integrato tra magistratura e forze dell’ordine.

Blitz antidroga a Gela, telefonini e stupefacenti in carcere arrivavano con i droni

Traffico di droga, porto abusivo di armi e munizioni, con l’aggravante di aver favorito la famiglia mafiosa Rinzivillo di Gela. E’ l’accusa nei confronti di 15 persone, raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare (13 in carcere, 2 ai domiciliari con braccialetto elettronico; un indagato è ricercato) emessa dal Gip di Caltanissetta, su richiesta della Dda, ed eseguita dai carabinieri. L’operazione è stata denominata “The Wall”. I fatti risalgono al periodo tra maggio 2024 e giugno 2025, quando l’organizzazione avrebbe gestito il traffico di droga: hashish e cocaina e in misura minore anche crack, approvvigionandosi in Lombardia, Liguria e talvolta in Calabria e a Palermo. L’organizzazione utilizzava droni per portare nelle carceri droga e telefonini.

Lo stupefacente veniva stoccata a Gela e distribuito nel Nisseno. Tre degli indagati erano già detenuti ad Agrigento, Messina e Ancona e avrebbero partecipato alla vita associativa attraverso l’utilizzo di telefoni in loro uso. L’indagine è stata avviata nel maggio 2024 come prosecuzione dell’operazione “Antiqua” che nello stesso mese aveva portato all’arresto di 9 persone – in buona parte già condannate in abbreviato – per associazione mafiosa (appartenenza alla famiglia di Campofranco), estorsione, detenzione e porto abusivo di armi e spaccio di droga. Nel corso dell’attività investigativa sono stati intercettati un albanese pluripregiudicato, residente nell’hinterland milanese, e un ex avvocato di Gela (sospeso dalla professione perché condannato per concorso esterno in associazione mafiosa). Trentadue le cessioni di droga agli spacciatori contestate nell’indagine. I proventi sarebbero confluiti in una cassa comune, indicata con il termine “salvadanaio”, utilizzata anche per contribuire al mantenimento dei detenuti e per pagare il manovratore del drone incaricato di recapitare stupefacente e telefonini nelle carceri. In una circostanza è stato intercettato il tentativo di consegna a un indagato ristretto a Messina, 3 telefoni, 100 grammi di hashish e 20 di cocaina, attraverso un drone, abbattuto nei pressi del carcere dalla Polizia penitenziaria.

Le sim telefoniche venivano intestate ad extracomunitari e il trasporto della droga avveniva con auto noleggiate. Durante l’indagine sono state arrestate 2 persone, denunciate 8. Sequestrati un chilo e 250 grammi di hashish,121 grammi di cocaina e una pistola Beretta modello 71, calibro 22, con matricola abrasa completa di caricatore con 49 cartucce calibro 22, e di numerosi bossoli, inneschi e materiale utile al confezionamento di cartucce calibro 12 e 16

Blitz antidroga a Gela, il plauso del sindaco: “Sistema criminale minacciava la nostra comunità”

“Come Sindaco di Gela desidero esprimere il più sentito ringraziamento ai Carabinieri del Comando Provinciale di Caltanissetta, alla Direzione Distrettuale Antimafia e alla Procura della Repubblica per il lavoro straordinario svolto nell’operazione “The Wall”. La loro dedizione, professionalità e coraggio hanno permesso di colpire un sistema criminale che minacciava la sicurezza della nostra comunità e il futuro dei nostri giovani”. E’ quanto afferma in una nota il sindaco Terenziano Di Stefano.


Questa operazione non è soltanto un colpo inferto alla criminalità organizzata, ma rappresenta un segnale di speranza e di fiducia per tutta la città di Gela. Tuttavia, non possiamo permetterci di abbassare la guardia.
Rivolgo un appello forte e chiaro a tutta la nostra comunità: Gela non può fare un solo passo indietro. Ognuno di noi, con senso di responsabilità, deve contribuire a costruire una città libera dalle mafie, dalle droghe e dalla paura.
Lo dobbiamo ai nostri figli, ai nostri nipoti, alle nuove generazioni che meritano di crescere in una terra di legalità, dignità e opportunità. Insieme possiamo e dobbiamo difendere il futuro di Gela.

Gela, maxi operazione antidroga: 15 persone raggiunte da misure cautelari

I Carabinieri di Caltanissetta stanno eseguendo una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 soggetti, ritenuti appartenenti a un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti; contestata l’aggravante di aver favorito la famiglia mafiosa di Gela, clan “Rinzivillo”.

L’operazione ha disarticolato un canale di approvvigionamento di hashish e cocaina destinato alle piazze di spaccio di Gela, ove l’organizzazione poteva contare anche sulla disponibilità di armi. 

Secondo quanto ricostruito, tre degli indagati partecipavano alla vita associativa pur essendo detenuti, sfruttando la possibilità di introdurre illecitamente in carcere telefoni cellulari – oltre che stupefacente – attraverso l’utilizzo di droni

Un 28enne danneggia un autobus e cinque vetture: ufficiali della polizia locale di Caltagirone lo bloccano

“Rivolgiamo il nostro sentito plauso al comandante della polizia locale, colonnello Domenico Martino, e al sottotenente della stessa, Giovanni Zago, per l’intervento con cui hanno evitato guai peggiori. E’ la dimostrazione ulteriore dell’importante ruolo svolto, con tangibili risultati, dalla polizia locale anche sul fronte della sicurezza, nonostante l’esiguità dell’organico. Un grazie anche agli altri agenti della polizia locale intanto giunti sul posto, alle altre forze dell’ordine – polizia e carabinieri – e ai volontari della Protezione civile, intervenuti sul luogo per concorrere a riportare la situazione alla normalità”.                                                                                            Così il sindaco Fabio Roccuzzo e l’assessore alla Polizia locale e alla Sicurezza, Giuseppe Fiorito, in relazione all’episodio che, nella zona dell’autostazione e della stazione ferroviaria, ha visto come protagonista in negativo un 28enne di robusta corporatura originario del Camerun e residente in una comunità di Grammichele. L’uomo ha dato in escandescenze (sosteneva di voler prendere un autobus per Catania, ma di non volere attendere), danneggiando con calci e pugni e con un mattone un pullman della Sais e cinque vetture incontrate lungo il cammino fra il viale Sicilia e la via Santa Maria Goretti. Ha inoltre aggredito i due ufficiali della polizia locale – 15 giorni di prognosi per il comandante, 8 per il sottotenente a seguito delle contusioni rimediate nella colluttazione –, che lo hanno fronteggiato per fermarlo.  Braccato dalle forze di polizia, il giovane ha, infine, acconsentito a salire sull’ambulanza nel frattempo sopraggiunta, per essere trasportato all’ospedale “Gravina”, dove è stato sottoposto alle cure del caso nel reparto di Psichiatria.     

Criminalità giovanile, controllati a Gela i luoghi della movida: arrestati due minorenni per rapina e armi

Le attività, svolte dalle Squadre Mobili delle Questure interessate, coordinate dal Servizio Centrale Operativo e supportate da diversi equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine e degli Uffici territoriali, hanno riguardato giovani dediti principalmente, in gruppo o singolarmente, a reati contro la persona, il patrimonio o in materia di stupefacenti e di armi nonché responsabili di comportamenti illeciti che sfociano anche in forme di discriminazione e odio.

Nella nostra provincia la Squadra Mobile, in collaborazione con i Commissariati di Pubblica Sicurezza distaccati, ha controllato 87 maggiorenni e 92 minorenni, eseguito 37 perquisizioni e sequestrato cocaina, marijuana e hashish. A Caltanissetta e Gela sono stati eseguiti controlli a diverse sale giochi, a luoghi ove si svolge la c.d. “movida” e nelle principali piazze di spaccio, con sequestro di stupefacente. A Gela sono stati arrestati due minorenni per rapina e detenzione di armi in concorso.

A livello nazionale complessivamente sono stati arrestati 283 maggiorenni e 22 minorenni per reati contro la persona e il patrimonio, spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi ed eseguiti provvedimenti dell’Autorità giudiziaria nei confronti di 81 maggiorenni e di 6 minorenni. Sono state denunciate in stato di libertà 1110 persone e 180 minorenni. Sono state controllate 58 strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, 136 sale giochi e 464 esercizi commerciali nonché diversi luoghi di aggregazione come piazze, giardini pubblici, aree limitrofe alle stazioni ferroviarie, sale giochi e scommesse, centri commerciali ed esercizi commerciali. Sequestrati 19 chili di cocaina, 1 di eroina e 79 di cannabinoidi nonché quantitativi di sostanze stupefacenti e psicotrope tra cui shaboo, ecstasy, MDMA e benzodiazepine. Sequestrati 2 fucili, 36 pistole e munizionamento di diverso calibro e oltre 100 tra coltelli, katane, mazze, tirapugni, ecc. Nel corso dell’operazione sono stati recuperati numerosi oggetti provento di furto, soprattutto monili d’oro, orologi, cellulari e banconote e documenti falsi. Sono state elevate 425 sanzioni amministrative per uso di sostanze stupefacenti e somministrazione di bevande alcoliche.

 

Brucia i mastelli della raccolta dei rifiuti posizionati davanti l’abitazione dell’ex: un arresto a Niscemi

I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Niscemi venerdì scorso hanno tratto in arresto un quarantasettenne in esecuzione di ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Gela, su richiesta della Procura della Repubblica, per i reati di atti persecutori e danneggiamento seguito da incendio. L’uomo, indagato, per le continue e reiterate minacce nei confronti dell’ex coniuge, era già stato tratto in arresto lo scorso mese di agosto poiché aveva violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento nei luoghi frequentati dalla vittima; in quell’occasione il Gip aveva aggravato la misura cautelare disponendo gli arresti domiciliari.

 

L’indagato con condotte moleste e reiterate ha cagionato alla vittima un grave stato di ansia e paura; in un’occasione, allo scopo di danneggiare l’abitazione della ex, di notte ha appiccato il fuoco ai mastelli della raccolta dei rifiuti posizionati davanti il portone d’ingresso causando l’annerimento della facciata dell’immobile. L’arrestato, giovedì scorso, dopo aver presenziato all’interrogatorio di garanzia, al cospetto degli agenti della Polizia di Stato, ha manifestato propositi omicidiari nei confronti dell’ex moglie dichiarando che: “da quella casa uscirà in una cassa di legno … devo causarle quante più sofferenze possibili … la sua vita è legata alla mia fine pena”. Le indagini sono in corso e la responsabilità dell’indagato, in virtù del principio di non colpevolezza, sarà accertata solo in seguito a sentenza definitiva.

In casa nascondeva 600 grammi di marijuana: un arresto nel Nisseno

Nei giorni scorsi, i militari della compagnia carabinieri di Mussomeli, con il supporto del nucleo vinofili di Palermo, hanno arrestato a Marianopoli un uomo di 47 anni, originario del posto, per detenzione e spaccio di droga. L’uomo aveva da poco terminato un periodo di detenzione domiciliare per altri reati.

In particolare, i militari hanno proceduto a una perquisizione locale presso l’abitazione del prevenuto, rinvenendo due involucri in cellophane contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana, del peso complessivo pari a grammi 619,90 circa.

Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro, mentre il soggetto è stato tratto in arresto e, su disposizione del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Caltanissetta, che coordina le indagini, trasferito nella casa circondariale di Caltanissetta.

Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha convalidato l’arresto e ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, con contestuale imposizione di permanere presso il proprio domicilio dalle ore 21 alle ore 7, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Carico di tabacco da masticare e nicotina da succhiare sequestrato a Caltanissetta

 I Finanzieri del Gruppo di Caltanissetta, in collaborazione con i militari della Tenenza di Canicattì, hanno individuato un importante carico di tabacco lavorato privo del contrassegno dei Monopoli di Stato e, pertanto, di illecita provenienza. La merce contrabbandata, scrivono le fiamme gialle in una nota, è risultata costituita “da prodotti di tipo “Gutka” e “Snus”, rispettivamente forme di tabacco da masticazione e da succhiare, originarie dell’India e del Pakistan, ove tali tipologie di prodotti sono utilizzate diffusamente – per via degli effetti stimolanti prodotti sull’organismo umano – dai lavoratori impiegati in mansioni faticose e prolungate”.

Pizzaiolo di Gela aggredisce un collega a Malta: la lite finisce in tribunale

Un pizzaiolo di 34 anni di Gela ma residente a St. Julian’s, è comparso in tribunale per rispondere alle accuse di minacce e gravi lesioni personali nei confronti di un suo collega, anche lui di nazionalità italiana, durante il turno di lavoro in un ristorante di Rabat.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’episodio – verificatosi lo scorso 1° agosto – avrebbe avuto origine da un lungo litigio durante il quale, quello stesso giorno, i due si sarebbero scambiati continui insulti e provocazioni. Poi, nella cucina del ristorante, la situazione sarebbe degenerata: il collega avrebbe minacciato di colpirlo e il gelese, avvicinatosi faccia a faccia, gli avrebbe intimato di smetterla. Ne è seguito, secondo la polizia, un pugno secco al volto.

Il colpo sembra aver provocato ferite giudicate gravi dai medici del centro sanitario di Mosta, con la necessità di punti di sutura. Le telecamere interne del locale avrebbero immortalato l’aggressione, fornendo un riscontro visivo alla denuncia presentata qualche giorno dopo dalla vittima alla stazione di polizia.

Il gelese è stato arrestato il 6 agosto nella sua abitazione e, in aula, davanti al magistrato, ha respinto le accuse lui contestate, dichiarandosi non colpevole su tutti i fronti. Non è stata avanzata alcuna richiesta di libertà su cauzione in questa fase, pertanto l’imputato rimarrà in custodia cautelare in carcere. Contestualmente, il giudice ha disposto un’ordinanza di protezione a favore della presunta vittima che sarà chiamata a testimoniare già nella prossima udienza, su volontà della difesa.

Scontro tra quattro auto sulla Ss 115 per Vittoria: strada chiusa e traffico deviato

A causa di uno scontro che ha coinvolto quattro automobili, è al momento chiusa la strada statale 115 “Sud Occidentale Sicula” al km 291,300 ed in entrambe le direzioni in località Vittoria (RG).
Sono state istituite temporanee deviazioni su viabilità comunale attraverso lo svincolo di Acate (Km 291,200).
Sul posto sono presenti i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine e le squadre Anas per la gestione dell’evento e per il ripristino della regolare viabilità nel più breve tempo possibile.

Maltrattamenti in famiglia, si avvicina all’ex violando il divieto: un arresto a Niscemi

I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Niscemi mercoledì scorso, di seguito alla richiesta di intervento pervenuta presso la sala operativa dell’ufficio di Polizia, sono intervenuti presso un’abitazione del centro storico poiché un quarantaduenne, sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dall’ex coniuge, vittima di maltrattamenti in famiglia, aveva violato la misura disposta dall’Autorità giudiziaria. Gli agenti hanno trovato la donna, in forte stato di agitazione, la quale riferiva che l’ex marito era stato lì, allontanandosi poco prima che giungesse l’equipaggio della Polizia di Stato, denunciando che nel corso della mattinata lo stesso l’aveva minacciata.

Poco dopo, sul posto giungeva l’uomo che alla presenza dei poliziotti inveiva contro l’ex compagna. Il quarantaduenne, gravato da precedenti di polizia per i reati di maltrattamenti in famiglia, minaccia e violenza a pubblico ufficiale, ammonito dal Questore di Caltanissetta a cambiare condotta, era già stato tratto in arresto per lo stesso reato nell’agosto del 2024 e sottoposto a misura cautelare. Nel corso della trattazione degli atti in Commissariato, l’arrestato ha riferito ai poliziotti che, se fosse stato condotto agli arresti domiciliari, sarebbe evaso, recandosi nuovamente presso l’abitazione dell’ex moglie. In considerazione delle diverse denunce di evasione pendenti a carico dell’uomo e delle reiterate minacce rivolte dallo stesso nei confronti dell’ex coniuge, su disposizione del Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Gela, l’arrestato è stato condotto al carcere a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Le indagini sono in corso e la responsabilità dell’indagato, in virtù del principio di non colpevolezza, sarà accertata solo in seguito a sentenza definitiva.