Una densa nube nera é visibile da gran parte della città. Alla zona industriale é in corso un vasto incendio che ha colpito un capannone. Da ore, Gela, é assediata da più incendi, dalla zona nord di via Venezia alla via Butera. Le fiamme hanno colpito aree incolte e campi di frumento. Il forte vento, probabilmente, ha fatto da complice alle fiamme hanno così raggiunto lo stabilimento industriale.
L’area é praticamente irrespirabile in gran parte della città. I mezzi dei Vigili del Fuoco si muovono con velocità da un punto all’altro a sirene spiegate.
Sul suo profilo Instagram una storia pubblicata qualche ora prima dell’incidente. Gaia Sanfilippo, la 18enne deceduta nell’incidente che si è verificato la notte scorsa sulla SS115, non sapeva che sarebbe stata l’ultima. L’immagine la ritrae in abiti eleganti, sulle note di una canzone di Liberato. É una delle tante foto che rispecchia la sua personalità, solare e sorridente. Sul suo profilo TikTok, invece, pare che avesse pubblicato un pensiero dedicato a un ragazzo deceduto a causa di un sinistro, con su scritto: “non rimandate mai a domani le discussioni importanti di oggi, non possiamo sapere cosa ci riserva il domani”. Gaia a breve avrebbe compiuto 19 anni e tra qualche settimana avrebbe conseguito il diploma di maturità.
Scorrendo la bacheca del suo profilo emerge un’altra passione, quella per l’ equitazione. Sono tante le foto che la ritraggono in sella a un cavallo marrone, dal manto lucido, mentre lo abbraccia, lo bacia o lo accarezza. C’è un altro elemento che risalta subito all’occhio: l’amore per il papà. Gaia non perdeva occasione di dimostrarlo pubblicando una foto insieme a lui. Una famiglia che mai si sarebbe aspettata quella fatidica chiamata, nel cuore della notte. Una giovane vita che si è spezzata sull’asfalto troppo presto. A nulla sono valsi i soccorsi giunti sul luogo del sinistro e la folle corsa all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela. Troppo gravi le ferite che la giovane ha riportato.
Per cause ancora da accertare, la Smart su cui viaggiava insieme ad un ventenne gelese, che ora versa in gravi condizioni ma pare sia fuori pericolo, si è scontrata con un’altra auto, in contrada Contaglione, sulla Gela – Licata. Un fiore reciso da un destino crudele, macchiato di sangue, che ancora una volta si è accanito contro una giovane vita che é diventato un angelo. Un dolore troppo forte da sopportare per la sua famiglia e per l’intera comunità licatese, ora sotto shock.
Esprime cordoglio l’Istituto Enrico Fermi di Licata che Gaia frequentava. “Attoniti, increduli e sgomento – si legge in una nota – la nostra Comunità Scolastica si unisce al dolore della famiglia e della sorellina Gioia. Oggi è una giornata funesta per tutti noi, la ricorderemo per il suo sorriso dolce, per la sua gentilezza silenziosa e per quella luce speciale che portava con sé ogni giorno. Gaia era una presenza delicata ma preziosa, capace di lasciare un segno profondo in chiunque le fosse accanto. Il suo ricordo continuerà a vivere nei gesti, nei pensieri di tutti noi e nei sogni dei nostri ragazzi e ragazze”. Anche la società “Licata Calcio” ha espresso cordoglio.
E’ stata pubblicata oggi la Relazione sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel 2024. Il documento conferma l’attitudine delle organizzazioni mafiose a stringere patti utilitaristici e sodalizi anche nell’ambito della cooperazione tra diverse matrici criminali nazionali. Con riferimento alla realtà siciliana e a quella locale, la relazione testimonia la coesistenza sul territorio isolano di organizzazioni criminali eterogenee, con una maggiore influenza di “Cosa Nostra” nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento, sebbene quest’ultima provincia continui a registrare una “zona” permeabile anche all’influenza della “Stidda” che nel corso degli anni è riuscita a rinforzare la propria struttura criminale, istituendo patti di reciproca convenienza con “Cosa Nostra” in merito alla suddivisione degli affari criminali.
Il documento offre uno spaccato su Gela e pone in rilievo l’esistenza di consolidate intese tra Cosa Nostra gelese e N’drangheta per la gestione del traffico di stupefacenti. In particolare, con l’operazione “White coffee” eseguita il 09 settembre 2024, i Carabinieri hanno accertato che numerose piazze di spaccio nissene e gelesi che venivano rifornite da ‘ndrine calabresi e clan catanesi. In generale, per la provincia di Caltanissetta, la relazione registra un limitato ricorso delle organizzazioni criminali ad azioni violente ed un trend in aumento per i fenomeni di infiltrazione mafiosa nel tessuto socio-economico locale, tramite il massiccio ricorso a pratiche corruttive in sede di aggiudicazione degli appalti pubblici ed opere private o per operazioni di riciclaggio.
Quanto alle attività di contrasto alla mafie nella provincia di Caltanissetta, la DIA, nel corso del 2024, ha disposto numerosi provvedimenti di sequestro per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, tra immobili, aziende e veicoli nei confronti di soggetti appartenenti a famiglie mafiose, mentre la Prefettura di Caltanissetta ha emesso provvedimenti interdittivi antimafia nei confronti di società vicine ad esponenti riconducibili a note organizzazioni criminali. La relazione presenta altresì una mappa della presenza delle mafie sul territorio nisseno ed evidenzia una forte dominanza sul territorio gelese degli storici clan.
Ancora sangue sulle strade siciliane. É pesante il bilancio dell’incidente che si è verificato nella notte nei pressi della SS115, in contrada Canticaglione. Nello scontro, presumibilmente un frontale, ha perso la vita una giovane licatese che viaggiava sul lato passeggero della Smart. Il suo fidanzato, un ventenne gelese, é rimasto gravemente ferito. É stato trasferito presso il “Trauma Center Villa Sofia” di Palermo. I medici stanno facendo di tutto per evitare il peggio. I sanitari giunti sul posto hanno trasferito la giovane all’Ospedale Vittorio Emanuele ma non c’è stato modo di strapparla alla morte, a causa delle gravi ferite riportate. Non é in pericolo di vita il conducente del secondo mezzo coinvolto. Le forze dell’ordine sono a lavoro per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro.
Ancora un incendio nella notte, a poche ore dagli eventi registrati in contrada Roccazzelle ai danni del bar “3P”. Il rogo, divampato poco oltre il porto rifugio, ha causato significativi danni alla struttura del Lido “Love Beach”, già dismesso da alcuni anni e chiuso al pubblico. Per diverse ore, sul luogo dell’incendio, due unità del locale distaccamento dei Vigili del Fuoco hanno diretto le operazioni di spegnimento delle fiamme.
L’allarme è scattato intorno alle 2:15, quando una pattuglia di vigilanza privata, durante un giro di controllo, ha notato il principio d’incendio e ha tempestivamente allertato i soccorsi. L’intervento immediato ha scongiurato il rischio che il fuoco si estendesse ad altre zone vicine.
Non é ancora nota la natura dell’atto incendiario. Sull’episodio, Il Commissariato di Polizia ha avviato indagini.
La Polizia di Stato di Niscemi, nell’ambito di servizi mirati al contrasto dei reati di criminalità comune, dopo accurate investigazioni, è riuscita ad individuare e denunciare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, un ventunenne resosi responsabile, in concorso con altro soggetto allo stato ignoto, di due tentativi di furto con destrezza, nei confronti di altrettante vittime niscemesi. I fatti risalgono alla sera dello scorso 14 aprile, quando due soggetti a bordo di un motociclo, dopo aver percorso diverse vie cittadine, hanno perpetrato un primo tentativo di scippo in viale Mario Gori, non riuscendo nell’intento criminoso. Poco dopo, gli stessi soggetti, dopo aver perlustrato altre vie cittadine, hanno tentato un secondo scippo nei confronti di un’altra donna che transitava appiedata in via Vacirca. In questo caso, la vittima rovinava per terra procurandosi gravi lesioni, anche al volto, a causa della brutale azione dei malviventi che le procuravano una violenta caduta sul selciato. I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Niscemi hanno acquisito numerose registrazioni dalle telecamere di video sorveglianza insistenti nelle zone d’interesse, riuscendo ad individuare particolari elementi caratterizzanti sia del motoveicolo che degli indumenti degli aggressori. Le risultanze di tali attività, sono state correlate con altre informazioni derivanti da attività info-investigativa, acquisite grazie alla collaborazione di alcuni cittadini niscemesi, che hanno permesso l’individuazione del titolare del motociclo, il quale è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Gela, per il duplice tentativo di furto con destrezza e per le procurate lesioni. L’attività si è conclusa con il sequestro del motociclo e la notifica dell’avviso di garanzia al ventunenne individuato dalle indagini, sul quale, fino a sentenza definitiva di condanna, deve presumersi l’innocenza. L’auspicata collaborazione dei comuni cittadini che, anche in questo caso, ha contribuito allo sviluppo delle investigazioni, riporta la cifra del senso di legalità e vicinanza alla Polizia di Stato della comunità niscemese.
Nel giorno in cui Gela si è svegliata di soprassalto a causa dell’ennesimo attentato incendiario ai danni di un’attività commerciale, arriva un segnale importante dall’autorità giudiziaria. I Carabinieri hanno arrestato un 38enne pregiudicato. E’ accusato di aver appiccato diversi incendi dolosi ai danni di numerose autovetture in diversi quartieri della città. I Carabinieri hanno documentato almeno sette episodi commessi in appena tre mesi, dal dicembre del 2024 al marzo del 2025. L’uomo è già noto alle forze dell’ordine e il suo arresto è un segnale importante considerando che gli attentati incendiari avevano generato inquietudine e apprensione tra i cittadini di Gela. Episodi che erano stati oggetto di particolare attenzione anche da parte del prefetto di Caltanissetta tanto da indire il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si è riunito a Gela il 4 aprile. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Gela, è il risultato «di una complessa attività investigativa condotta per mesi dai carabinieri, sotto la direzione della Procura gelese, in cui sono confluiti gli esiti dei sopralluoghi, l’analisi delle immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza e i riscontri sul territorio, che hanno permesso di delineare un quadro indiziario solido nei confronti del sospettato». L’uomo dopo l’arresto è stato condotto ai domiciliari.
Gela torna a bruciare. Ancora fiamme nella notte, a Roccazzelle. Ignoti hanno appiccato il fuoco allo storico bar “3P”, sul ciglio della SS115. L’incendio ha provocato danni, colpendo diverse aree del locale. Presumibilmente si tratta di un incendio doloso. Le indagini dei Carabinieri sono in corso. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco per domare le fiamme.
I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gela, nella giornata di ieri, nel corso dei servizi di controllo del territorio, hanno tratto in arresto un 40enne e segnalato un 20nne. Il primo, da un controllo in banca dati delle Forze di Polizia, è risultato destinatario di un ordine di esecuzione emesso dall’Autorità Giudiziaria nei suoi confronti, dovendo espiare una pena detentiva definitiva a 4 anni di reclusione, poiché condannato per detenzione ai fini dello spaccio di sostanza stupefacenti. L’uomo dopo gli adempimenti di rito è stato condotto al carcere di Gela. Un 20enne, invece, nel corso del controllo è stato trovato in possesso di hashish per uso personale ed è stato segnalato all’Autorità Amministrativa.