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Notti di fuoco a Gela: il profilo del piromane e il plauso del sindaco alle autorità

Adesso si trova in una REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) con il braccialetto elettronico al piede. Salvatore Gensabella era già noto alle forze dell’ordine. Alle spalle aveva già qualche altro problema con la giustizia per fatti risalenti al lontano 2007. Gli inquirenti delineano il profilo del pregiudicato: affetto da problemi psichici. Bastava poco, infatti, per guadagnarsi la sua antipatia: una parola di troppo, uno sguardo sbagliato o anche una semplice frase scambiata per un rimprovero. A volte l’incendio veniva preceduto da un avviso scritto, a penna o al computer.  Un rituale che in tre mesi si è ripetuto ben nove volte. Una figura esterna agli ambienti della criminalità organizzata secondo gli inquirenti che però avrebbe usato i metodi più comuni per incendiare le auto delle vittime: viso coperto, una tanica di benzina e un accendino. Si sarebbe potuto “aiutare” prima? Anche l’Autorità Giudiziaria non nasconde che in città mancano supporti concreti e importanti per prevenire il degenerarsi di alcuni disturbi psichici. In molti, in queste ore, se lo stanno chiedendo. Intanto la Procura, coadiuvata dalle indagini della Polizia e dei Carabinieri, ha chiuso un cerchio che aveva destato allarme e preoccupazione in città. L’arresto è stato eseguito mentre sulla SS115 un bar veniva dato alle fiamme. Gli investigatori sono già a lavoro per fare piena luce anche su questo episodio. Intano il sindaco Terenziano Di Stefano ha commentato l’incendio e l’arresto. “Un episodio inquietante, che turba la nostra comunità ma che non deve farci arretrare di un millimetro. Ai titolari del bar ristorante 3P di Manfria va tutta la mia solidarietà. Seppur consci che le parole non servano a mitigare l’amarezza e le conseguenze di un gesto vile, vogliamo esprimere come amministrazione tutta la vicinanza, nella speranza che presto i colpevoli vengano individuati. Preoccupati da un lato ma fiduciosi che l’intenso lavoro di Carabinieri e Polizia continuerà a dare risposte alla città. Il supporto del sistema di videosorveglianza cittadino è fondamentale quando ci si trova davanti a questi fatti. Noi continueremo a fare la nostra parte, potenziando il sistema di controlli con la migliore tecnologia, così come ci viene chiesto”. Intanto ai titolari del bar colpito dalle fiamme la scorsa notte arriva anche la solidarietà del PD, dell’Associazione Antiracket e dell’opposizione in consiglio comunale.

S’i’ fosse foco, arderei il mondo: il dramma degli incendi dolosi nella comunità gelese

Non è chiaro quali siano le motivazioni psicologiche che fanno da genesi alla realizzazione di un atto incendiario. Secondo alcuni studiosi, trattasi di un’approssimativa forma di comunicazione per soggetti con scarse abilità sociali oppure un’inconscia ritorsione narcisistica connessa ad una insoddisfacente vita sessuale. Qualunque sia l’eziologia del fenomeno, una statistica appare quasi certa: almeno 1 incendio su 3, a Gela, ha natura dolosa. I moventi? I più disparati: da rappresaglie private, spesso correlate a dinamiche di infedeltà coniugale, sino a veri e propri atti intimidatori, dalle questioni legate a mancati recuperi di credito fino a semplici diatribe irrisolte, senza trascurare le evidenti e ricorrenti meditate azioni di criminalità organizzata. I tratti caratteristici del piromane? Uno di noi, un’ordinaria vittima di questo secolo malato, uno dei nostri figli, cresciuto a pane e mascolinità tossica; uno dei figli a cui abbiamo preferito insegnare, anche senza volerlo, che esiste maggiore soddisfazione a creare muri anziché ponti e a soffocare ogni spazio disponibile per la sopravvivenza dell’unico strumento di risoluzione di ogni controversia: il dialogo. La soluzione? Dare un definitivo impulso ad una radicale rivoluzione culturale che coinvolga famiglie, scuole, centri di socialità, parrocchie, perché ne possa derivare un concetto di “maschio” restaurato, limato da ogni spigolo dovuto ai suoi “muscoli”. Un segnale che possa aprire i pugni stretti di ogni nostro figlio, trasformandoli in carezze e strette di mano. Soltanto così, le fiamme che pervadono le nostre strade potranno trasformarsi in un fuoco elettrico che può spingere ogni gelese ad ardere il mondo ed infiammarlo, non più con un fusto di benzina, ma con le sue idee.    

L’attentato incendiario al bar “3P” e la reazione di Confcommercio: “Non si torni agli anni 90”

Confcommercio Ascom Gela esprime la più profonda solidarietà ai titolari del locale 3P di Contrada Manfria, vittime di un vile e intollerabile attentato. “Siamo di fronte a un atto che colpisce non solo un’attività commerciale, ma l’intera comunità imprenditoriale e civile gelese. È un segnale inquietante, che non può e non deve essere sottovalutato. Auspichiamo un intervento massiccio, deciso e tempestivo delle forze dell’ordine e della magistratura affinché i responsabili vengano individuati e assicurati alla giustizia al più presto. Gela non può e non deve tornare agli anni ’90. I segnali che arrivano dal territorio, purtroppo, sono tutt’altro che rassicuranti: troppe armi circolano nella nostra città, troppe le intimidazioni che rischiano di far arretrare la fiducia dei cittadini e degli imprenditori nello Stato. Confcommercio Ascom continuerà a fare la propria parte, ma serve una risposta forte e coordinata da parte di tutte le istituzioni”.  
 
   

Fiamme nella notte a Roccazzelle, incendiato lo storico bar “3P”: indagini in corso

Gela torna a bruciare. Ancora fiamme nella notte, a Roccazzelle. Ignoti hanno appiccato il fuoco allo storico bar “3P”, sul ciglio della SS115. L’incendio ha provocato danni, colpendo diverse aree del locale. Presumibilmente si tratta di un incendio doloso. Le indagini dei Carabinieri sono in corso. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco per domare le fiamme.

Marciapiede “ingombrante”, in Via Venezia è tutto da rifare: a breve al via i lavori di Via Tevere e Via Albinoni

La  riqualificazione di Via Venezia, iniziata due anni fa, continuano a far discutere. Il progetto è datato e spesso è stato criticato soprattutto dai commercianti, da sempre ritenuto inadatto con le nuove esigenze dell’arteria più trafficata di Gela. I lavori, intanto, procedono lentamente e provocano qualche disagio alla viabilità. Nei pressi del cavalcavia, infatti,  gli operai sono tornati a lavoro per apportare delle migliorie tecniche a un marciapiede “ingombrante” che, posto a ridosso della nuova rotatoria, non permetteva di eseguire manovre agevoli ad auto e tir. Così, il progetto ha subito alcune modifiche. I lavori sono iniziati ieri ed è stato smantellato il marciapiede che era stato completato appena pochi mesi fa. Uno spreco di tempo e risorse. Intanto, è stato nominato un nuovo direttore dei lavori e l’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Di Dio garantisce che i lavori proseguiranno spediti. Entro la fine dell’estate dovrebbe essere completato il tratto che arriva fino all’incrocio con Via Tevere e Via Settefarine. A breve, inoltre, dovrebbero partire i lavori di riqualificazione di Via Tevere, attesi da tempo, e quelli per la realizzazione del nuovo asilo nido in Via Albinoni.      

Pericoli e disagi in via Butera tra rotatorie inesistenti, marciapiedi impraticabili e alta velocità

E’ considerata una delle arterie più pericolose. In via Butera cresce la paura dei commercianti e dei residenti. Alta velocità, buche,  erbe incolte che infestano i marciapiedi, segnaletica stradale inesistente sono soltanto alcuni degli elementi che la caratterizzano. Le rotatorie sono praticamente inesistenti. Nel tempo, infatti, le barriere stradali “New Jersey” che le delimitavano sono andate perse o distrutte. Ciò che resta ora è soltanto la sagoma dei mattoni e questo rende molto pericoloso il transito degli automobilisti. A sera l’illuminazione e scarsa e la vegetazione spontanea che invade i marciapiedi non permette il regolare passaggio dei pedoni che, spesso, sono costretti a procedere in un percorso a zig – zag. Non curanti dei pericoli le auto sfrecciano a ogni ora del giorno. “Ci vorrebbero quantomeno dei dossi artificiali – raccontano i commercianti della zona- non ci sono controlli. La sera cala un buio totale, è molto pericoloso. Oltre alle rotatorie mancano anche le strisce pedonali. I nostri concittadini dovrebbero correre di meno e avere più rispetto, senza scambiare Via Butera per una pista da corsa dove far sfrecciare le Maserati”. In passato, soltanto il consigliere comunale Emanuele Alabiso aveva portato il caso in consiglio comunale, attraverso delle mozioni, approvate e mai realizzate.

I siciliani onesti, mai più “Pizza, Mafia e Mandolino” ma “Pizza, Falcone e Borsellino”

Ricorre oggi il 33° anniversario della Strage di Capaci, in cui persero la vita il Giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesco Morvillo e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. “Qui è morta la speranza dei palermitani onesti”: tuonava così, circa 10 anni prima, un murales a Palermo, realizzato nel luogo della uccisione del Gen. Carlo Alberto dalla Chiesa che per primo pose la pietra d’angolo alla futura costituzione di un Pool investigativo interamente dedicato al contrasto alla criminalità organizzata e composto dai Giudici Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, Antonino Caponnetto, Leonardo Guarnotta e Giuseppe Di Lello. E’ questa l’occasione per omaggiare la straordinaria figura del Giudice Giovanni Falcone, fautore della grande stagione della lotta alla mafia, da cui scaturì il più grande processo mai realizzato nella storia d’Italia contro i principali vertici di Cosa Nostra e che condusse all’irrogazione di 19 pene all’ergastolo e ulteriori pene detentive per complessivi 2665 anni di reclusione. Commemoriamo pertanto oggi la memoria di un “siciliano onesto”, un biglietto da visita vivente per ogni altro siciliano che oggi, come ieri, in ogni aspetto della propria vita, privata e pubblica, raccogliendo la sua eredità, intende abbattere tutti i pregiudizi che da secoli sviliscono questa “terra bellissima e disgraziata”, affinché, da oggi in poi, la Sicilia, i Siciliani e l’Italia intera non siano più “Pizza, Mafia e Mandolino” ma “Pizza, Falcone e Borsellino”.

Rotatoria Est di Macchitella, area sportiva e scalinata nel degrado

E’ una delle aree più frequentata da giovani, sportivi e famiglie, soprattutto in estate, ma versa in stato di degrado. La Rotatoria Est di Macchitella è caratterizzata da erba incolta, rifiuti e attrezzi in rovina, come testimoniato dal programma satirico “Allappa”, in onda sui social di “Eda Communication”. L’area verde dove sorge la palestra all’aperto inaugurata pochi anni fa, è circondata da erbacce secche che rendono gli allenamenti ardui, a causa di irritazioni e allergie. Da tempo, inoltre, il trampolino sportivo è inutilizzabile, perché sfondato e pericoloso. Se da un lato emerge la trascuratezza che rivolge l’ente pubblico alla zona, dall’altro è evidente che anche i cittadini non se ne prendono cura, considerando che è circondata da ogni tipo di rifiuto: bottiglie in vetro, plastica, fazzoletti per citarne qualcuno. Anche la scalinata che conduce in spiaggia non è in condizioni ottimali. Presenta gravi carenze strutturali ed è stracolma di rifiuti e urina. Pochi metri più avanti, invece, qualcuno ha depositato dei sacchetti di spazzatura in spiaggia. Insomma, un bel biglietto da visita per chi frequenta l’area del “playground”, alle porte dell’estate.      

Manutenzione delle condotte idriche di Blufi, stop all’erogazione dai serbatoi di Caposoprano e Montelungo

L’annuncio è di quelli che fa tremare. L’erogazione idrica a Gela va in contro a un nuovo stop. Si conosce l’orario dell’interruzione ma non quello della ripresa. A comunicarlo è Siciliacque attraverso una nota. “A partire dalle ore 8 di domani 21 maggio sarà interrotto l’esercizio dell’acquedotto Blufi per eseguire tre interventi manutentivi e, conseguentemente sarà sospesa la distribuzione nelle zone servite dai serbatoi Caposoprano e Montelungo”. In città cresce già l’angoscia per una nuova possibile crisi idrica che d’altronde si verifica all’inizio di ogni stagione estiva. L’ente gestore di sovrambito comunque rassicura e chiarisce che saranno forniti aggiornamenti sulla ripresa. Rimane inalterata la distribuzione nelle zone servite dal serbatoio Spinasanta. (Foto di repertorio)