Messina, sequestro da 3 milioni per truffe ai risparmiatori: smascherato lo schema Ponzi
”EDA Communication” è anche su Whatsapp.
Basta cliccare qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato in tempo reale. È gratis!
MESSINA – Un ingente sequestro di beni, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, è stato eseguito dalla Guardia di finanza di Messina nei confronti di un uomo originario della Calabria, accusato di autoriciclaggio, truffa ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria.
Il provvedimento è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari di Barcellona Pozzo di Gotto, su richiesta della Procura.
Secondo quanto emerso dalle indagini, al centro dell’inchiesta vi sarebbe un articolato sistema di frode finanziaria basato sul cosiddetto “schema Ponzi”, un meccanismo in cui i guadagni dei vecchi investitori vengono pagati con i soldi dei nuovi, fino al collasso del sistema.
Le verifiche delle Fiamme gialle, condotte anche con la collaborazione di Eurojust, hanno permesso di ricostruire una fitta rete di società, molte delle quali con sede all’estero, riconducibili all’indagato. Tali imprese, secondo l’accusa, sarebbero state mere “scatole vuote”, utilizzate soltanto per riciclare e reinvestire i proventi delle truffe e ostacolare la tracciabilità dei capitali.
L’indagine ha preso avvio dopo le denunce presentate da nove risparmiatori raggirati, e si collega a una precedente operazione della Guardia di finanza che, già nel 2021, aveva svelato l’esistenza di un gruppo criminale dedito all’abusivismo finanziario e alla raccolta illecita di denaro.