Acate, pony trascinato per chilometri: processo rinviato a febbraio. Le associazioni animaliste si costituiranno parte civile
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È stato rinviato al 2 febbraio il processo nei confronti del 35enne di Acate accusato della brutale uccisione di un pony alla periferia del paese. La prima udienza, fissata per ieri, non si è potuta celebrare a causa di un difetto di notifica alle parti offese.
Il caso, che aveva suscitato indignazione e sdegno in tutta la provincia di Ragusa, riguarda un episodio di violenza estrema contro un animale: secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo avrebbe legato una pony femmina di dieci anni allo sportello posteriore della sua auto, trascinandola per oltre 5 chilometri lungo una strada di campagna in contrada Bosco Grande.
In un primo momento il povero animale sarebbe stato costretto a correre dietro alla vettura, ma dopo circa un quarto d’ora, stremato, sarebbe caduto a terra continuando a essere trascinato a peso morto per altri 850 metri. L’automobilista, invece di fermarsi, avrebbe proseguito la corsa, abbandonando poi il pony agonizzante sul ciglio della strada.
A trovarlo, diverse ore più tardi, sono stati i veterinari dell’Asp di Ragusa, che non hanno potuto fare altro che praticare l’eutanasia per porre fine a sofferenze ormai irreversibili.
Intanto, quattro associazioni animaliste hanno già manifestato l’intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento, per chiedere giustizia per la vittima e dare un segnale forte contro ogni forma di maltrattamento sugli animali.